Ancora due Gran Premi in Italia nel 2023. E poi?

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Il futuro dei Gran Premi di Monza e Imola
30 dicembre 2022 A 09:00

    Con il nuovo anno che sta arrivando, gli occhi di tutti sono puntati sulla prossima stagione di Formula 1. Il calendario è già noto da tempo, e l'Italia sarà di nuovo l'unico paese - assieme agli Stati Uniti - ad ospitare più di un Gran Premio. Mentre Liberty Media punta sempre di più verso nuovi mercati, lontani dall'Europa, la situazione dell'Italia costituisce un unicum. Il futuro, però, è tutt'altro che certo.

    Perchè l'Italia ospita due Gran Premi?

    Dal 2020 in Italia si tengono due corse valide per il campionato del mondo di Formula 1. La stessa cosa era successa in passato dal 1981 al 2006. Infatti, allo storico circuito di Monza in questi due periodi si è affiancato quello di Imola, che ha ospitato prima il GP di San Marino e poi quello dell'Emilia Romagna. Monza, invece, è fin dalla prima stagione in assoluto della Formula 1 la sede del Gran Premio d'Italia (ad eccezione del 1980). L'Italia non è l'unico paese europeo ad avere ospitato due diverse gare sul suo territorio, ma è l'unico rimasto nel 2023.

    Come abbiamo detto, in origine in Italia si correva esclusivamente a Monza, ma nel dopoguerra era stato costruito un autodromo a Imola, anche grazie al fondamentale supporto di Enzo Ferrari. Lo stesso Ferrari desiderava fortemente che sul circuito, intitolato al figlio prematuramente scomparso, si corressero gare valide per il campionato di Formula 1. Anche Bernie Ecclestone, presidente della FOCA, apprezzava il circuito emiliano e lo avrebbe voluto in calendario addirittura al posto di Monza. Alla fine, anche per il contributo della Federazione Auto Motoristica Sammarinese entrambe le gare rimasero in calendario, con Imola che ospitò il Gran Premio di San Marino.

    La situazione è rimasta tale fino al 2006, quando il GP di San Marino uscì dal calendario a causa delle ampie ristrutturazioni che avrebbe dovuto affrontare il circuito di Imola. La gara in Emilia ha fatto poi ritorno solo nel 2020, quando il tracciato è stato incluso in calendario per sostituire una delle gare rinviate a causa della pandemia. La stessa cosa è successa anche l'anno successivo, mentre dalla stagione appena conclusa è rientrato in pianta stabile nel calendario, anche grazie agli intensi sforzi della Regione Emilia-Romagna per assicurarsi il Gran Premio sul suo territorio.

    E ora?

    Tranquillizziamo subito (relativamente) gli appassionati, soprattutto quelli italiani: sia Monza che Imola hanno un contratto firmato con Liberty Media fino al 2025, quindi ci saranno ancora almeno tre edizioni del GP d'Italia e del GP dell'Emilia-Romagna. Tuttavia Imola non è stata di nuovo scelta per ospitare una delle sprint races in calendario il prossimo anno. I due eventi hanno attirato un grande pubblico nella scorsa stagione, e le prospettive sono le stesse anche per la stagione che sta per iniziare.

    Il calendario della Formula 1 però sta cambiando molto in questi ultimi anni. Ormai è stato raggiunto quello che si crede essere il numero massimo di gare sostenibili da piloti e team nel corso di una singola stagione, ma allo stesso tempo sempre più circuiti si candidano ad ospitare nuove gare valide per il mondiale. Questo mette Liberty Media di fronte a delle scelte, che in una F1 sempre più sport globale puntano spesso verso nuovi mercati, più remunerativi. Abbiamo già visto come nel giro di alcuni anni siano scomparsi il GP di Francia e quello di Germania, mentre le gare negli USA diventavano tre e si sbarcava anche in Qatar.

    Il futuro dopo il 2025 è quindi tutt'altro che certo. Posto che è molto difficile che l'Italia perda entrambe le sue gare, è possibile che una delle due debba fare spazio in calendario a un nuovo appuntamento. Già negli anni scorsi era stata messa in dubbio la permanenza di Monza nel calendario per gli anni successivi, ma tra i due GP forse quello di Imola è quello che ha le fondamenta meno solide, nonostante gli sforzi fatti per riportare la F1 lì. Nel frattempo però si parla della possibilità di correre due Gran Premi in Spagna e sarebbe un segnale in controtendenza, positivo per l'Europa dei motori, compresa l'Italia. Il destino dei due GP italiani resta quindi ancora tutto da decidere.