Jordan sulle accuse di Horner: "È sottoposto a enormi pressioni".
La Formula 1 sta trattenendo il fiato dopo le accuse verso Christian Horner di comportamento inappropriato nei confronti di un dipendente della Red Bull Racing. Oggi potrebbe essere chiaro se il team principal britannico potrà rimanere in Red Bull o se dovrà dimettersi dopo 19 anni. Pochi opinionisti di F1 hanno commentato il caso, ma ora lo fa Eddie Jordan.
L'ex proprietario del team omonimo sottolinea nel suo podcast Formula for Success che Horner è innocente fino a prova contraria e che nessuno conosce tutti i dettagli. "Detto questo, è necessario che entro la prossima settimana si arrivi a una conclusione definitiva, in un modo o nell'altro, perché sarebbe assolutamente difficile vedere il lancio di un'auto con Christian lì e senza una risposta su tutte queste situazioni", ritiene Jordan.
Jordan vede l'enorme portata del problema
Anche l'irlandese ha sentito e letto le storie dei media, persino le teorie del complotto che affermano che questo è un modo per mettere in difficoltà Horner. Ma Jordan ritiene che non si tratti di una questione che riguarda solo la squadra corse, bensì di una questione di enorme importanza per l'intero impero Red Bull. "Quindi, si capisce perché hanno nominato [un avvocato], perché le risorse umane di quel gruppo [Red Bull] e di quell'azienda e ciò che il marchio rappresenta e il modo in cui forniscono il loro prodotto, sono estremamente importanti".
Jordan ha ribadito che, a suo parere, è impossibile che Horner partecipi al lancio della RB20 il 15 febbraio quando il caso è ancora aperto. "Non credo che Christian possa essere presente al lancio dell'auto - tenendo conto dello scopo del lancio, che è quello di mostrare l'auto, mostrare la Red Bull nella sua gloria e le speranze future per la stagione 2024 - se non ci fosse una risposta. Quindi, credo che sia sotto pressione. Deve trovare una soluzione".