Rosberg capisce la mossa della Mercedes: "Il potenziale di questo ragazzo"
Andrea Kimi Antonelli farà il suo debutto in F1 nel 2025 alla guida di un'auto Mercedes. È difficile trovare altri piloti che abbiano fatto il loro primo metro nella massima competizione automobilistica con una vettura di punta: l'uomo che sostituirà il pilota italiano è l'altro esempio degno di nota, Lewis Hamilton. Una mossa "coraggiosa" da parte di Mercedes, secondo Nico Rosberg, che, pur mostrando fiducia nella gestione della situazione da parte della scuderia tedesca, sottolinea l'importanza della mentorship nelle prime fasi della carriera di un giovane pilota.
La decisione di Wolff di mettere Antonelli in macchina è quella giusta?
Toto Wolff, team principal e CEO della Mercedes, ha effettivamente messo in atto delle misure. Se da un lato elogia Antonelli per il suo, a detta dell'austriaco, notevole talento, dall'altro Wolff ridimensiona le aspettative sul primo anno di F1 dell'italiano, aprendo la porta agli errori che sicuramente si verificheranno nell'anno di debutto di Antonelli. Parlando con La Gazzetta dello Sport, Nico Rosberg ha compreso la mossa "audace" di Wolff dicendo: "Non si può ignorare il potenziale che ha questo ragazzo [Antonelli]".
E in effetti Rosberg lo sa bene, visto che il tedesco conosce molto bene l'italiano. "Correva nella mia Karting Academy nel 2019 e avevo visto già a quell’età che tipo di talento impressionante fosse", ha aggiunto Rosberg, confidando allo stesso tempo nella gestione della situazione da parte della Mercedes e negli errori da principiante che sicuramente ci saranno.
"Nel 2025 commetterà sicuramente errori, ma so che Mercedes lo sosterrà bene. Ha un futuro brillante davanti a sé e sono entusiasta di vedere come si adatterà alla F1".
La spietatezza della F1 sarà un fattore per i debuttanti nella stagione 2025?
Tuttavia, guidare in F1 è già di per sé un'impresa ad alta pressione; debuttare in un top team come la Mercedes, accanto a un talento del calibro di Goerge Russell, non rende certo le cose più facili, rendendo particolarmente importante la necessità di una mentorship. A questo proposito, Rosberg non può che essere d'accordo.
"È fondamentale. Le stagioni iniziali sono piene di sfide, e avere qualcuno di esperto che ti guidi può fare davvero la differenza", soprattutto perché "la F1 può essere spietata e, dopo alcune prestazioni non buone, le cose per loro possono cambiare rapidamente", ha concluso l'ex pilota della Mercedes.
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