La FIA rischia troppo? La federazione ha bisogno della F1, non il contrario.

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analisi fia e piloti f1 diametralmente opposti
25 gennaio A 16:00
  • Ludo van Denderen

Con la notizia che i piloti che screditano verbalmente la FIA - o almeno gli standard della federazione motoristica - dovranno affrontare una pesante multa e una possibile sospensione, il presidente Mohammed Ben Sulayem e il suo staff hanno reso scontenti molti piloti. La federazione dovrebbe prendere sul serio la questione, perché non va dimenticato che la FIA ha più bisogno della Formula 1 che non il contrario.

La Formula 1, grazie anche agli sforzi eccezionali di Liberty Media, è diventata negli ultimi anni uno degli sport più grandi e popolari del mondo. I paesi si fanno il mazzo per ospitare un Gran Premio, milioni di persone guardano i Gran Premi, i ricavi crescono ogni anno e gli sponsor sono ansiosi di impegnarsi nella competizione.

E sì, anche la FIA ne trae vantaggio. La federazione degli sport motoristici è l'ente regolatore della più importante classe di sport motoristici e per questo riceve una bella somma ogni anno. Ma la FIA è una delle tante parti in causa nel mondo della Formula 1. Nessuno mette in dubbio che lo sport sia in crescita. Nessuno mette in dubbio che questo sport si regga interamente sui piloti e sulle (attuali) dieci squadre. Se questi ultimi dovessero decidere di rivolgersi altrove, la FIA non avrebbe altra scelta.

La F1 potrebbe divorziare dalla FIA?

Uno scenario irrealistico? Al momento, forse sì. Ma se ci sono troppi problemi che infastidiscono i piloti di F1 e i loro datori di lavoro, allora sicuramente, davanti a un buon bicchiere di vino, figure importanti potrebbero filosofeggiare sulla creazione di un nostro campionato di F1, separato dalla FIA. Va ricordato: Una volta la IndyCar pensava di avere tutto il potere, finché i team non se ne sono andati e hanno creato la Champ Car Series.

Per ottenere la dolce pace tra piloti e team da una parte e la FIA dall'altra, sarebbe quantomeno saggio che quest'ultima iniziasse a parlare con le persone di cui la federazione ha disperatamente bisogno. Non è la prima volta che i piloti si sentono presi alla sprovvista da una decisione della FIA, in un momento in cui i rapporti tra le due parti sono già così fragili.

La domanda è fino a che punto la FIA ascolterà le lamentele dei piloti. Ma di certo nessuno vuole una sorta di guerra tra le due parti, soprattutto quando la F1 è fiorente. E se le cose dovessero degenerare, verrebbe istituita una classe di gara propria in men che non si dica.


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