Si avvicina il "congelamento dei motori": quali sono le regole?
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I team di Formula 1 si stanno preparando per la seconda parte della stagione, che inizierà a fine agosto sul circuito di Spa-Francorchamps. Dietro le quinte, però, stanno lavorando per un'altra data: la parte finale del congelamento dei motori si sta avvicinando. GPblog fa il punto della situazione.
Come funzionano le cose?
Poiché i nuovi regolamenti sui motori sono previsti a partire dalla stagione 2026, la FIA ha deciso, insieme ai team, di congelare lo sviluppo delle power unit nei prossimi anni. In questo modo si garantisce ai fornitori di motori l'opportunità di concentrarsi completamente sul nuovo motore e di non dover completare un doppio programma per mantenere alte le prestazioni nei prossimi anni.
La Red Bull Racing è stata uno dei promotori del congelamento. La scuderia austriaca sapeva che Honda avrebbe lasciato la F1 e voleva continuare a utilizzare il motore del fornitore giapponese anche negli anni seguenti. Alla fine la Red Bull ha convinto i team ad accettare la policy, consentendogli di lavorare con Red Bull Powertrains per il futuro.
A partire dal 1° marzo, non è già più possibile cambiare diverse parti. Tra questi, l'ICE (motore V6), il sistema di scarico, le specifiche dell'olio motore, il turbo, l'MGU-H e le specifiche del carburante. Fino alla stagione 2025, le squadre potranno utilizzare solo le versioni delle parti approvate prima della scadenza nel parco macchine.
Cosa non è più consentito dal 1° settembre?
Per una serie di aspetti, i team hanno imposto una scadenza più lontana in modo da poter continuare a lavorare sulle prestazioni della power unit. Oltre alla scadenza del 1° marzo, la FIA ha quindi deciso di inserire la data del 1° settembre nel regolamento, consentendo alle scuderie di apportare miglioramenti al motore in tre aree.
Per quanto riguarda l'accumulo di energia (batteria), l'MGU-K e l'aggiornamento delle specifiche dell'elettronica di controllo, le formazioni hanno ancora la possibilità di migliorare le loro auto nelle prossime settimane. Tuttavia, quando inizierà il nuovo mese, i fornitori di motori si concentreranno sul 2026 e le squadre saranno bloccate alle loro attuali prestazioni.
Ci sono eccezioni alle regole?
Come spesso accade, ci saranno delle eccezioni per i motori fino al 2026. Ad esempio, la FIA consente di apportare modifiche al motore, ma l'obiettivo diretto non è quello di migliorare le prestazioni.
È chiaro che i team sosterranno sempre che le modifiche richieste siano per altri motivi, ma l'organizzazione ha trovato una soluzione. Mentre la FIA si occupa solo di applicazioni che hanno come obiettivo l'affidabilità, la sicurezza, la riduzione dei costi o modifiche incidentali minime, c'è un secondo passo.
La FIA sottoporrà la stessa richiesta agli altri fornitori di motori affinché esprimano il loro parere sulla questione. Questi ultimi avranno tutte le possibilità di esprimere il proprio parere, dopodiché l'organizzazione prenderà una decisione. Non sarà quindi facile apportare modifiche ai motori dopo il 1° settembre.
Tuttavia, sono consentite piccole modifiche ai motori. Si tratta però di dettagli che non permetteranno ai team di ottenere una velocità maggiore dalle loro auto. La FIA sembra quindi voler tenere sotto controllo la situazione nei prossimi anni.
Cosa significa questo per la Ferrari?
In primo luogo la Ferrari avrà davanti a sé settimane impegnative. La scuderia italiana ha scoperto che il suo motore era meno affidabile di quanto sperato, causando diversi ritiri di Carlos Sainz e Charles Leclerc. In precedenza era stato annunciato che la Ferrari avrebbe apportato un aggiornamento al motore prima del 1° settembre.
Questo aggiornamento, grazie al congelamento del motore, garantirà l'affidabilità necessaria. Tuttavia, resta da vedere se eliminerà completamente i problemi della Ferrari. La scuderia di Maranello non sarà quindi tranquilla nelle prossime settimane.
Il team di Mattia Binotto sta correndo un grosso rischio. Se a settembre dovesse emergere che il motore non è ancora affidabile, dipenderà fortemente dai marchi concorrenti per apportare modifiche. Se la FIA darà un parere negativo, la Ferrari potrebbe trovarsi di fronte a un anno difficile. E allora il primo titolo mondiale dal 2007 sarà improvvisamente lontano.