F1 News

Alpine vuole nuove regole per la formazione dei piloti dopo Piastri

26 settembre 2022 A 13:53
Ultimo aggiornamento 26 settembre 2022 A 14:43
  • GPblog.com

Sulla scia del caso Piastri, che ha visto il team Alpine perdere in un colpo solo sia Piastri che Fernando Alonso, la squadra è costretta a ripensare a come impostare la sua organizzazione. In un'intervista rilasciata a AMuS, l'amministratore delegato Laurent Rossi analizza in modo critico l'Alpine Academy, il programma di formazione per i nuovi piloti.

Che la Alpine non sia contenta degli eventi che hanno portato alla partenza di Oscar Piastri dovrebbe essere ovvio. Dopo alcune settimane tumultuose, la commissione contrattuale della FIA ha finalmente deciso che l'australiano poteva passare alla McLaren. Questo ha lasciato l'amaro in bocca ad Alpine, che aveva un piano a lungo termine con Piastri.

Nel 2020, Piastri era stato legato all'Alpine attraverso la sua Alpine Academy. Quest'anno era stato confermato come pilota di riserva dietro ad Alonso ed Esteban Ocon. Il piano prevedeva la promozione di Piastri non appena si fosse reso disponibile un posto, ma a quanto pare Piastri non voleva aspettare. Per l'amministratore delegato dell'Alpine Laurent Rossi, questo è il segno che qualcosa deve cambiare nella struttura e nelle regole del programma di formazione.

Rossi vuole ottenere un maggiore controllo sui piloti dell'Alpine Academy.

Parte dei piani di Rossi è la gestione diretta dei piloti nel loro percorso di formazione. Piastri, ad esempio, è stato rappresentato dall'ex pilota di Formula 1 Mark Webber. Se fosse per Rossi, Alpine si occuperebbe della gestione dei piloti stessi nella sua accademia e non permetterebbe più l'ingresso di manager esterni. A suo parere, infatti, ora i piloti vengono formati troppo velocemente per altri team, invece di rimanere all'interno della squadra Alpine. Ha anche accennato al fatto che in futuro vorrebbe avere contratti in cui i piloti si impegnino per un periodo di tempo più lungo con lo stesso team.

Rossi ritiene inoltre che si debba prendere in considerazione una possibile modifica delle regole per evitare situazioni del genere in futuro. Anche i team principal Christian Horner e Toto Wolff hanno detto che non pensano che sia una buona situazione, e Rossi vede in questo la conferma che qualcosa deve essere cambiato nelle regole.

"Forse dovremmo fare come nel calcio, dove capita spesso che i piccoli club formino giocatori che poi, una volta diventati bravi, vengono acquistati dai grandi. Potremmo considerare un periodo di tre anni prima che un pilota possa cambiare squadra". In ogni caso, è chiaro che Rossi non permetterà che una cosa del genere si ripeta. "Dobbiamo evitare di formare piloti per altri. Non siamo un ente di beneficenza".