Horner parla dell'accordo con Porsche: "Avrebbe portato troppa burocrazia".
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Nel podcast The Diary of a CEO Christian Horner, team principal della Red Bull, ha espresso la sua opinione sul fallimento dell'accordo con Porsche. Secondo Horner, la partnership avrebbe rovinato il cuore della squadra.
Sei mesi fa sembrava che fosse solo una questione di tempo prima che Red Bull e Porsche annunciassero la loro collaborazione. Ma in estate è stato annunciato che l'accordo era saltato, soprattutto perché Porsche voleva avere troppa voce in capitolo nell'organizzazione. Secondo quanto riferito, Porsche avrebbe chiesto di acquisire il 50% delle azioni, una richiesta eccessiva per Red Bull.
L'indipendenza e l'efficienza del team ne avrebbero risentito
Nel podcast The Diary of a CEO, Horner ha espresso la sua opinione sulla situazione. L'intervistatore gli ha chiesto dell'importanza di una rapida comunicazione interna in un'organizzazione e Horner ha subito fatto riferimento ai rischi che l'accordo con Porsche avrebbe comportato.
"Di recente ci siamo trovati di fronte proprio a questo dilemma: avevamo l'opportunità di lavorare con un nuovo costruttore che avrebbe preso una partecipazione significativa nella squadra. Ma ci siamo resi conto che il nostro DNA ne avrebbe risentito se non avessimo potuto continuare a operare esattamente nel modo che ci ha portato al successo, con la capacità di prendere decisioni rapide senza dover passare attraverso strati e strati di processi e burocrazia".
Senza l'accordo con Porsche, la Red Bull sta sviluppando il proprio motore sotto il nome di Red Bull Powertrains. Il team ha mantenuto aperta la possibilità di collaborare nuovamente con altri produttori in futuro.