Analisi | Perché non si sa ancora nulla dei nuovi team di F1?
- Ludo van Denderen
Si avvicina lentamente la fine di luglio e ancora non c'è la fumata bianca: prima si parlava di fine aprile, poi del 15 maggio, poi del 30 giugno e infine della metà di luglio per capire se la Formula 1 accoglierà nuovi team al suo interno. Il continuo spostamento della "scadenza" fa capire che il processo non sta andando come sperato. Ma cosa sta succedendo?
Negli ultimi mesi diversi team candidati hanno annunciato la loro candidatura alla FIA. Di alcuni ci si può sinceramente chiedere quanto sia reale la loro candidatura, ma Andretti Cadillac e Hitch Grand Prix sembrano - almeno da un punto di vista marginale - dei seri contendenti. Sia Andretti, con il partner Cadillac, sia Hitech dispongono di fondi sufficienti e delle strutture necessarie per far decollare il proprio team di F1.
I team di Formula 1 non fanno i salti di gioia
In passato, alcuni team sono entrati in Formula 1 con strutture notevolmente inferiori a quelle di Andretti e Hitech. Allora perché ci vuole così tanto tempo? Non è un segreto che gli attuali team di Formula 1 non siano ansiosi di aggiungere un undicesimo, per non parlare di un dodicesimo, team alla griglia di partenza. Gli attuali team di Formula 1 hanno fatto dei semplici calcoli: con l'aggiunta di un undicesimo concorrente, i ricavi della Formula devono essere ridistribuiti, lasciando meno ricavi agli attuali team.
Diversi team principal hanno recentemente espresso la loro apertura nei confronti di un nuovo team, a patto che questo garantisca che la torta diventi più grande per tutti. In altre parole, la nuova scuderia deve garantire maggiori entrate alla F1 nel suo complesso. In caso affermativo, la squadra sarà la benvenuta. In caso contrario, la F1 preferirebbe rinunciare anche ad Andretti, che ha il sostegno di una delle più grandi case automobilistiche (General Motors/Cadillac) del mondo.
Un impulso finanziario per la F1
È probabile che Andretti e Hitech stiano facendo tutto il possibile per dimostrare - o assicurare - che il loro ingresso si tradurrà in una spinta finanziaria per la F1 nel suo complesso. Si tratta di un'ipotesi, ma sembra che i team di F1 stiano dando loro spazio per farlo e non necessariamente rifiutando il loro ingresso. Dopotutto, anche gli attuali team hanno qualcosa da guadagnare. Poiché sì, riescono a generare maggiori entrate grazie a un team in più, sarebbero pazzi a non abboccare.
Sullo sfondo, c'è un altro fatto interessante. Come già detto, i team e la Formula One Management [FOM] hanno delle riserve, mentre la FIA, attraverso il suo presidente Mohammed Ben Sulayem, è favorevole all'espansione della griglia di partenza. Ben Sulayem ha recentemente dichiarato di non vedere alcun motivo per rifiutare la General Motors, a patto che rispetti pienamente i regolamenti stabiliti. Quando finalmente si saprà se un team potrà entrare in Formula 1 - e in caso affermativo quale - si capirà anche quanta voce in capitolo ha il presidente della federazione internazionale degli sport motoristici.