Verstappen: "In quel caso è più difficile rimanere motivati".

È successo a molti atleti in passato: dopo una serie di successi, perdono la motivazione e il divertimento. Un buon esempio è Michael Jordan, considerato il miglior giocatore di basket di sempre. Dopo aver dominato per anni l'NBA con la sua squadra, i Chicago Bulls, non aveva più voglia di continuare a incantare nei palazzetti. Jordan ha deciso di stravolgere completamente la sua vita e di concentrarsi sul baseball. Senza successo, tra l'altro, visto il suo successivo ritorno nell'NBA.

Verstappen rimane motivato

Max Verstappen ha ottenuto molti successi negli ultimi anni. Il team principal Red Bull Racing Christian Horner ha già fatto sapere che non si aspetta che Verstappen sia meno motivato. Ma come si fa a mantenere la concentrazione? "Non ci penso molto, ad essere sincero", ha risposto Verstappen a questa domanda.

"Soprattutto non faccio paragoni con altri sport, perché tutto funziona in modo diverso, credo. Credo che in questo senso la F1 sia piuttosto unica. Ma io amo guidare. Credo che sia la cosa più importante per essere qui. Vincere è, ovviamente, la cosa migliore in Formula Uno. Quindi per me, naturalmente, la motivazione c'è, perché so che nella maggior parte delle gare a cui partecipo quest'anno ho una grande possibilità di vincere. Quindi, naturalmente, è fantastico".

Possibile punto di rottura secondo Verstappen

La motivazione potrebbe venire meno se Verstappen dovesse trovarsi a un certo punto a guidare un'auto che non può competere per i premi più importanti. "Penso che sia più difficile quando sei stato in quella posizione e poi arrivi a una gara in cui non è più possibile. Allora è più difficile trovare la motivazione. Allora devi cercare di valutare diversi posti e di capire come mantenere la motivazione. Ma al momento, quando sei in testa, credo che sia più facile rispetto a quando sei in mezzo al gruppo".