Antonelli sul rapporto con Wolff: "Gli chiedo consigli".

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Kimi Antonelli sul suo rapporto con Toto Wolff
9 agosto A 18:00

    Andrea Kimi Antonelli è il nome che viene accostato al sedile Mercedes di Lewis Hamilton. Il sette volte campione del mondo lascerà le Frecce d'Argento alla fine della stagione per passare alla Ferrari, lasciando un grande vuoto nell'azienda tedesca. Toto Wolff si è detto disponibile a promuovere il giovane italiano in F1 e Antonelli ha rivelato qualcosa in più sul suo rapporto con Wolff.

    "Cerca un modo per darmi fiducia"

    Antonelli fa parte del Mercedes Junior Team dal 2019. La sua ascesa è stata simile a quella di Max Verstappen. Verstappen è stato promosso direttamente dalla F3 alla Formula 1, mentre Antonelli è passato direttamente dalla Formula Regionale alla Formula 2. Uno dei suoi più grandi sostenitori in questo periodo è stato il Team Principal della Mercedes Toto Wolff e Antonelli ha parlato del loro rapporto durante un'intervista ad Autosport.

    "Sono molto contento del rapporto che ho con Wolff. Nei momenti difficili gli chiedo consigli e lui cerca sempre un modo per darmi fiducia. Ti faccio un esempio. Dopo le deludenti qualifiche di Silverstone, l'ho chiamato perché era un momento difficile. Abbiamo parlato molto e quella conversazione mi ha ridato fiducia, il giorno dopo ho vinto ed è stato davvero bello vederlo sotto il podio".

    Antonelli è attualmente settimo nella classifica piloti della F2, davanti al suo compagno di squadra e pilota della Haas F1 2025 Oliver Bearman. L'italiano ha conquistato la sua prima vittoria nella serie a Silverstone durante la gara sprint, prima di conquistare la sua prima vittoria in gara in Ungheria. Antonelli ha ammesso che, nonostante le voci che lo accostano al sedile di Hamilton, non è questo il suo obiettivo al momento.

    "Sono molto felice di essere preso in considerazione, ma non sto chiedendo nulla", ha ammesso. "Al momento il mio obiettivo è fare bene in Formula 2, poi vedremo. Lo vedo ancora come un sogno. Sì, mi è capitato di pensarci, ma è un pensiero passeggero".