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patrese riflette sulla sua carriera

Patrese sulla sua carriera: "Nessun rimpianto, sono molto contento"

Oggi A 12:58

    In occasione dell’uscita del suo libro F1 Backstage, l’ex pilota Riccardo Patrese ha avuto modo di sbottonarsi su parecchi temi legati alla sua carriera. In una presentazione tenuta a Brescia, durante la rassegna curata da Librixia, a cui GPblog era presente, l’ormai scrittore ha parlato di ciò che non è riuscito a conquistare in tutti i suoi anni in Formula 1: un titolo mondiale, ma non solo.

    “Non ho rimpianti”

    Prima ancora di pensare di vincere un mondiale, il sogno di ogni ragazzo, soprattutto se italiano, è uno solo: correre per la Ferrari. Patrese non era diverso, ma a differenza di molti, il suo sogno si è quasi realizzato nel ’79, al suo terzo anno in F1. “Nel ’79 sarei dovuto andare alla Ferrari, ma hanno preferito Villeneuve. Non ho rimpianti, sono molto contento di ciò che mi è successo. Ci sono state sliding doors. Se ci fossi andato nel ’79 sarei stato molto competitivo (la Ferrari vinse con Jody Scheckter proprio in quell’anno, ndr), un ragazzo sogna di andare nella Ferrari, ma più avanti non ho più pensato alla Ferrari. Nel ’91 mi hanno voluto, ma loro andavano maluccio e non c’era più Enzo. Io ero alla Williams, che era la miglior squadra sulla griglia, e ho rifiutato”.

    “Ho messo davanti la squadra”

    Niente Cavallino Rampante per Patrese, quindi. E il titolo? Anche a quello c’è andato molto vicino. “Nell’83 mi sono messo a disposizione della squadra, quando c’era Piquet. Nel ‘92 mi è stato detto esplicitamente che avrebbero favorito Mansell”. Proprio il 1992 è stato l’anno in cui c’è andato più vicino, arrivando secondo proprio dietro al compagno di squadra.

    Forse, anche proprio per questo suo passato da comprimario, si sente vicino a un pilota come Carlos Sainz, che da prima dell’inizio della stagione sa che sta per terminare il proprio periodo in Ferrari: “Sainz è un ottimo pilota, ha fatto bene quanto Leclerc. Leclerc ogni tanto ha spunti da fuoriclasse, ma Sainz è concreto e ha dimostrato quanto è intelligente e professionista.

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