Mentre si vociferava di una candidatura di Susie Wolff alla presidenza della FIA, suo marito, Toto Wolff, ha ancora una volta messo a tacere queste notizie con una battuta. Il team principal e l'amministratore delegato hanno anche parlato del prolungamento del contratto dell'amministratore delegato della F1 Stefano Domenicali.
Se un giorno Susie Wolff dovesse diventare presidente della FIA, si creerebbe un potenziale conflitto di interessi con il ruolo di Toto Wolff alla Mercedes. Per questo motivo, a Wolff è stato chiesto se si dimetterebbe dalla sua posizione se ciò dovesse accadere. "È l'unico modo per far sì che ciò accada", ha risposto sorridendo l'austriaco alla domanda di Motorsport-Total.com.
"No, non è mai stato un problema con Susie. Siamo una famiglia di imprenditori", ha continuato Toto Wolff. Ha poi sottolineato che attualmente sua moglie si concentra sulla F1 Academy. "Non è pronta per un ruolo di ambasciatrice o di rappresentante, per quanto sia onorevole essere il presidente della FIA. Ma no, non lo farà".
Il team principal della Mercedes è anche felice che Stefano Domenicali rimanga l'amministratore delegato della F1, dopo aver firmato un prolungamento del contratto fino al 2029. "È una brava persona, ha i giusti valori, ha un buon senso degli affari. È bravissimo a trattare con i promotori e non si lascia ingannare. Il fatto che rimanga con noi per i prossimi cinque anni è davvero una buona notizia. Lo sport ha bisogno di stabilità, ha bisogno di una direzione e lui la sta fornendo".
Con la trasformazione di Spa-Francorchamps in un evento a rotazione a partire dal 2027, che apparirà solo ogni due stagioni, molti temono che i circuiti storici scompaiano dal calendario. Wolff ha sottolineato che con Domenicali la F1 è in "buone mani", visto che anche lui vive a Monza vicino al circuito. L'austriaco mira a raggiungere il giusto equilibrio in questa questione e ritiene che l'italiano sia in grado di affrontarlo.
"Con Stefano abbiamo una persona che comprende molto bene il patrimonio di questo sport e sa che dobbiamo andare in questi luoghi per far conoscere la Formula 1 in altre regioni del mondo. Il trucco è trovare il giusto equilibrio. Bisogna mantenere le gare tradizionali e spettacolari e aggiungerne di nuove, e questo mix è importante. E Stefano è chiaramente il miglior giudice in questo senso", ha concluso.
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