Altro giro, altra gara dominata da Max Verstappen. Sono 6 le vittorie dell'olandese quest'anno e 41 quelle in carriera: raggiunto il fenomeno Ayrton Senna. C'è da sorridere però per i tifosi italiani: la Ferrari non ha sfigurato, anzi. Leclerc e Sainz si sono fermati ai piedi del podio, recuperando ben 6 posizioni a testa. Scopriamo come i media italiani hanno reagito al Gran Premio del Canada.
"La Ferrari ritrova il sorriso". Così titola la Rosa, elogiando il buon lavoro fatto dalla Scuderia di Maranello. "Insomma, quanto appreso in Spagna e le modifiche apportate hanno dato velocità alla SF-23, che è riuscita a gestire le gomme in gara molto meglio, le medie e le dure". Si volge già lo sguardo al futuro: "Decisamente un passo avanti che ovviamente andrà ora confermato nelle prossime gare, a cominciare dall'Austria tra due settimane".
Molto chiaro anche il giudizio della gara di Max Verstappen: "L'olandese fa una gara in dimensione privata".
Mentre Autosprint definisce Verstappen "re di Montreal", anche qui troviamo un parere positivo nei confronti della Ferrari: "È stata una gara dal bicchiere mezzo pieno quella della Ferrari in Canada. Vale a dire il miglior risultato complessivo della stagione, che mette in mostra la validità degli aggiornamenti introdotti".
Come ogni lunedì, sono le pagelle di Turrini a fare da capolinea sul sito di Sky Sport F1. Tra un insolito (ma non troppo) voto 41 a Verstappen ("per segnalare che ha raggiunto Senna tra i plurivittoriosi") e uno 0 per Stroll ("Questo qui sta in F1 a pettinare le bambole"), il giornalista concede lodi ai piloti della Ferrari. Sia Leclerc che Sainz sono meritevoli di un 7,5 in pagella ("Finalmente una domenica senza guai. Ma peccato per il sabato").
Infine, da sottolineare l'8 in pagella per Albon ("Uno dei protagonisti del week end canadese"), il 5 per Zhou ("Disperso") e il 5,5 per Piastri ("Come cantavano Tozzi, Morandi e Ruggeri si può dare di più").
Ritroviamo Turrini anche sul Corriere della Sera, in cui dedica un lungo articolo a Verstappen e alla sua vittoria numero 41, con cui raggiunge Ayrton Senna. Il giornalista si tuffa nell'arduo compito di confrontare i due personaggi, trovando qualche punto in comune: "la ferocia agonistica, quella voracità che non prevede avanzi, gesti di carità, debolezze. Nel duello come nel passo. Ciò che viene da una tenuta mentale equivalente alle doti velocistiche. Nessun prigioniero, al pari di pochi giganti della guida, un atteggiamento che ha scandito il percorso magnifico di Michael Schumacher". Ciononostante, qualche differenza rimane: "Se invece parliamo dei caratteri, dei modi di dire e di fare, abbiamo due uomini differenti, pur segnati, per vie diverse, dal rapporto, decisivo, con i rispettivi padri".