Le auto di F1 diventeranno la nuova safety car?
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Le immagini televisive non sempre rendono giustizia alla situazione. Ancora una volta in Giappone, lo scorso fine settimana, è emerso chiaramente che la realtà può essere molto diversa dalle impressioni date. Dopo l'interruzione del Gran Premio a causa della pioggia, la safety car ha girato in pista per diversi giri. Ha dato l'impressione che gli spruzzi non fossero eccessivi e che la pista potesse essere utilizzata.
In realtà, non era possibile per i piloti di F1 gareggiare perché la visibilità attraverso l'acqua era molto scarsa. Ma come si fa a sapere se è fattibile o meno per una vettura di Formula 1? I piloti stessi hanno trovato una soluzione in merito, riporta Motorsport.com. Vogliono agire loro stessi come una sorta di safety car in casi simili.
Giri informativi
L'Associazione dei Piloti del Gran Premio (GPDA) si è riunita in seguito agli eventi di Singapore e del Giappone, ed è così che è nata l'idea di avere i cosiddetti "giri informativi". In caso di pioggia, i piloti dovrebbero scendere in pista per capire, eventualmente con una safety car davanti, quale sia la situazione reale. Facendo questo in momenti diversi, diventa chiaro più velocemente quando è davvero responsabile correre. Infine, la gestione della gara riceve un feedback diretto dai piloti.
Secondo il presidente della GPDA Alex Wurz, la commissione di gara potrebbe inviare tutte le 20 auto in pista, in modo che i piloti possano vedere in un solo giro se è possibile gareggiare. In caso contrario, scenderanno di nuovo in pista insieme in un secondo momento. Questo piano, però, presenta anche degli aspetti negativi, in quanto un pilota non dovrebbe ovviamente andare in testacoda fuori dalla pista. Inoltre, 20 piloti significano anche 20 opinioni. Tuttavia, secondo Wurz, l'idea potrebbe essere utile per la gestione della gara.