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Prost ha visto Senna perdere la motivazione

Prost vide Senna perdere la motivazione: "Senza di me aveva perso l'orientamento".

21 gennaio 2023 A 20:29
Ultimo aggiornamento 22 gennaio 2023 A 11:45
  • GPblog.com

Ayrton Senna e Alain Prost hanno avuto un'aspra rivalità in Formula 1, ma quando Prost ha appeso il casco al chiodo alla fine del 1993, i due hanno fatto pace. Prost ritiene che il suo rivale abbia sofferto di una mancanza di motivazione dopo la sua partenza.

La tensione tra Senna e Prost raggiunse il punto di ebollizione in diverse occasioni. Uno degli ultimi momenti in cui questo accadde fu quando Prost passò alla Williams nel 1993 che, con tutte le sue innovazioni tecniche dell'epoca, era imbattibile. Il francese aveva scritto nel suo contratto che non avrebbe avuto Senna come compagno di squadra e il brasiliano gli diede del "codardo" durante una conferenza stampa.

I due rivali salirono insieme sul podio per l'ultima volta dopo il Gran Premio d'Australia del 1993, che segnò l'addio di Prost. Senna avrebbe preso il suo posto alla Williams nel 1994, ma questa decisione si sarebbe conclusa con una delle più grandi tragedie della storia del motorsport. Pochi mesi dopo, Senna morì al Gran Premio di San Marino.

Prost ripensa alla rivalità con Senna

Durante quel fatidico weekend di Imola, Senna inviò un altro messaggio radiofonico speciale al suo vecchio rivale, esprimendo quanto gli mancasse. In un'intervista a L'Equipe Prost afferma che i due erano in stretto contatto all'indomani del suo ritiro. "Sentivo che non stava bene. Mi chiamava spesso. A volte due volte a settimana", afferma il 67enne francese.

E prosegue: "Non mi ha mai telefonato quando ero ancora in gara. Senza di me aveva perso l'orientamento. Probabilmente ero la sua fonte di motivazione. È difficile da capire". A distanza di quasi 30 anni, Prost ripensa al periodo trascorso con Senna con un sentimento agrodolce e a ciò che avrebbe potuto trasformarsi da un'aspra rivalità in un'amicizia. "Entrambi abbiamo vissuto una storia incredibilmente umana e psicologica. Bisogna rimanere con i ricordi più belli", conclude il quattro volte campione del mondo.