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Daniel Ricciardo parla di shoey e gare difficili

Ricciardo sugli "shoey": "In pratica sto aiutando i miei concorrenti".

9 febbraio 2023 A 20:56
Ultimo aggiornamento 10 febbraio 2023 A 11:15
  • GPblog.com

Gli "shoey" di Daniel Ricciardo, chi non li conosce? L'ultima volta che questa tradizione ha avuto luogo è stato dopo la sua vittoria a Monza con la McLaren nel 2021. Nel podcast di ESPN Unlapped l'australiano risponde alle domande dei fan sugli "shoey" e sulla gara più difficile che abbia mai guidato, tra le altre cose.

Quando il 33enne fa uno "shoey" sul podio, di solito anche gli altri sul podio devono farne uno. Lewis Hamilton ha già dichiarato una volta che non è una grande esperienza. Ricciardo dice che quando si beve da una scarpa da corsa usata, il sapore è piuttosto salato. Tuttavia, ridendo, riesce a trasformarlo in un aspetto positivo:

"Abbiamo voglia di sali dopo una gara perché siamo disidratati, quindi in un certo senso sto aiutando i miei avversari, il che è ammirevole. È nobile".

Singapore 2011, "la gara più dura di sempre"

Quando viene chiesto al pilota di riserva della Red Bull Racing quale gara abbia vissuto come la più difficile della sua carriera, risponde subito Singapore 2011. Descrive quella gara in particolare come una "sofferenza".

"Era la mia quarta o quinta gara in Formula 1, perché sono stato lanciato a metà stagione e non avevo previsto quanto fosse calda e fisica Singapore. Era una gara di due ore, quindi la più lunga che avessi mai fatto, la più calda, la più fisica, e ho rotto l'ala, credo, al primo giro. Credo che fossi già a un giro di distanza da un'auto che probabilmente sarebbe finita a quattro o cinque giri di distanza. Non ero in gara fin dall'inizio, quindi non avevo nulla per cui gareggiare e fisicamente ero distrutto".

Ricciardo dice di aver quasi sperato che il motore si guastasse. Dice di essersi concentrato maggiormente sulle sessioni di allenamento per essere in grado di sopportare meglio il caldo che si prova in gare come Singapore o la Malesia.