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newey risponde all'eccesso di regolamentazione in formula uno

Newey si preoccupa: "Questo potrebbe rendere la F1 meno popolare".

15 aprile A 17:00
Ultimo aggiornamento 15 aprile A 18:55

    Adrian Newey ha un chiaro avvertimento per la FIA e per la Formula 1. Il progettista di punta della Red Bull Racing teme che con l'aumento delle regole e dei regolamenti lo sport perda il suo fascino, come ha rivelato in una conversazione con Motorsport.com. Invita quindi la federazione degli sport motoristici e la F1 a essere più cauti nell'introdurre sempre più regole.

    È sempre stato il punto di forza della Formula 1: diversi costruttori costruivano le proprie auto e, ogni volta, cercavano di superare la concorrenza con le innovazioni. Questo sta diventando sempre più difficile ora che sono state introdotte sempre più restrizioni su ciò che i team possono fare dal punto di vista tecnico. Questo è dovuto in parte al fatto che la FIA e la Formula 1 vogliono evitare che una squadra (la Red Bull) e un pilota (Max Verstappen) rovinino la competizione a ogni gara, semplicemente perché hanno un equipaggiamento migliore degli altri.

    Newey avverte la FIA e la F1

    Newey avverte che un eccesso di regolamentazione, e quindi una scarsa possibilità di essere innovativi, danneggi la Formula 1. "Questo è il pericolo di un'eccessiva regolamentazione: se le auto diventassero così regolamentate e la Formula 1 diventasse di fatto un monomarca, la storia insegna che ogni volta che una serie di corse diventa monomarca, diventa invariabilmente meno popolare", ha detto Newey.

    A titolo di esempio, il britannico cita il campionato statunitense IndyCar, che era molto popolare negli anni '90. Vi partecipavano diversi costruttori che cercavano sempre di superarsi l'un l'altro. "La sua popolarità stava iniziando a rivaleggiare con la F1 in quel periodo. Poco dopo è diventata una serie monomarca, sicuramente per quanto riguarda i telai, e bi-marca per quanto riguarda i motori. E la sua popolarità, in verità, è diminuita", ha dichiarato il CTO di Red Bull Racing, avvertendo che la Formula 1 non dovrebbe seguire la stessa strada.