Aston Martin ha perso la battaglia con Red Bull e McLaren: ecco perché

Interview

il direttore di aston martin f1 sullo sviluppo della vettura
8 settembre A 16:00
Ultimo aggiornamento 8 settembre A 21:09
  • Ludo van Denderen

La McLaren ha rappresentato un faro di speranza per tutti i team di Formula 1. La scuderia britannica è la prova che anche in F1 si può passare dalle retrovie al vertice assoluto in un tempo relativamente breve. La scuderia britannica è la prova che anche in F1 si può passare dalle retrovie ai vertici assoluti in un tempo relativamente breve. L'Aston Martin sta sicuramente cercando di seguire una traiettoria simile, dopo essere andata recentemente nella direzione opposta. All'inizio della scorsa stagione era in testa, ora è a centrocampo. Secondo Luca Furbatto, il direttore tecnico di Aston Martin, il declino può essere spiegato.

Dopo aver iniziato la stagione 2023 in maniera così forte - con un podio dopo l'altro per Fernando Alonso con l'Aston Martin - la squadra in verde non è riuscita a mantenere il ritmo di sviluppo mostrato da Red Bull e McLaren. Attualmente, il divario con i top team è significativo e l'Aston Martin si trova a competere soprattutto per le posizioni più basse. Furbatto ritiene che ci sia un motivo dietro a questa situazione.

Aston Martin ha bisogno di diffondere la conoscenza

"Credo che non si debba sottovalutare il fatto che come squadra non stiamo solo sviluppando un'auto, ma anche delle strutture", ha dichiarato l'italiano a GPblog e ad altri. "Immagina di avere un budget massimo e diciamo che puoi permetterti mille persone. Se sei una Mercedes, una Ferrari, una Red Bull, una McLaren, per esempio, hai strutture consolidate, si tratta di montare l'auto nel tunnel o di farla girare sull'impianto e così via.

"Nel nostro caso, invece, stiamo sviluppando una struttura allo stesso tempo. Quindi una percentuale degli ingegneri sta lavorando per assicurarsi di avere una galleria del vento all'avanguardia, una messa in servizio nella galleria e [ingegneri] nelle strutture. E inevitabilmente, non so, se prendiamo l'analogia delle mille persone, forse ottocento lavorano alla macchina e duecento allo sviluppo delle strutture".

Secondo Furbatto, si tratta di una situazione temporanea e a un certo punto tutti potranno concentrarsi esclusivamente sullo sviluppo delle vetture di F1. "Penso che la situazione migliorerà molto perché gli edifici due e tre sono stati completati e ora abbiamo a disposizione gli strumenti necessari. Quindi spero di vedere risultati positivi nel 2025. L'effetto maggiore si avrà nel 2026", ha dichiarato il Direttore dell'Ingegneria.

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