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perché la partenza di perez dalla red bull dopo il brasile ha senso

Perché l'addio di Perez ha senso nel gioco delle poltrone con Lawson e Colapinto

30 ottobre A 13:30
Ultimo aggiornamento 30 ottobre A 18:14
  • Ludo van Denderen

Il Gran Premio del Brasile potrebbe essere l'ultimo Gran Premio di Sergio Perez per la Red Bull Racing (forse della sua intera carriera in F1). GPblog ha riportato martedì che la scuderia austriaca ha la possibilità di mettere da parte il messicano, che non sta performando al livello che ci si aspetta, dopo la gara sul circuito di Interlagos. Sarebbe una decisione logica, visto che mancano solo tre weekend di GP nel 2024.

La posizione di Perez come compagno di squadra di Max Verstappen è sotto pressione da mesi. Secondo quanto riferito, la debacle in Messico - dove Perez è arrivato ultimo - è stato il momento in cui la Red Bull Racing ne ha avuto abbastanza. In Brasile, il veterano correrà ancora - in parte perché non è pratico permettere a un sostituto di prepararsi al meglio - ma dopo domenica, la fine di Perez come pilota Red Bull potrebbe essere dietro l'angolo.

Con appena tre gare da disputare dopo il Brasile, viene da pensare: perché proprio ora? Il titolo mondiale costruttori è comunque perso e anche la P2 non sembra raggiungibile. Se l'obiettivo era un piazzamento più alto nella corsa al titolo, la Red Bull avrebbe dovuto sostituire Perez prima.

La Red Bull guarda al lungo termine

Scegliendo di cambiare pilota adesso, la Red Bull scoprirà informazioni sui suoi potenziali sostituti. Innanzitutto c'è Liam Lawson, che ha impressionato nelle prime due settimane da quando è rientrato nella Visa Cash App RB. Si tratta di un pilota veloce che osa duellare con i suoi rivali, anche se si tratta di Sergio Perez. In Messico, Perez si è arrabbiato perché Lawson ha rovinato la sua gara - secondo il messicano - con tecniche difensive scorrette. Ma è proprio questo che la Red Bull Racing cerca in un pilota: qualcuno che non si fermi davanti a nulla e che a volte vada leggermente oltre il limite.

Dando a Lawson tre gare da guidare per la Red Bull, la squadra potrà valutare meglio come il neozelandese si comporta sotto la pressione di un team di punta al fianco di Verstappen. Se il giovane supererà l'esame, sarà il candidato principale per continuare a gareggiare per il top team nel 2025. Se Lawson dimostrerà di non essere ancora pronto, potrà continuare a crescere alla VCARB.

Colapinto in agguato

Lo stesso vale per Yuki Tsunoda, ma il pilota giapponese non sembra un candidato serio per Red Bull Racing. Se Lawson (o Tsunoda) dovesse passare alla Red Bull Racing, ovviamente si libererebbe un posto alla VCARB. Questo darebbe a Isack Hadjar l'opportunità di dimostrare di essere degno della F1 e di meritare un posto in uno dei team Red Bull anche nel 2025.

E poi c'è qualcuno in agguato sullo sfondo. Non è un segreto che la Red Bull sia impressionata dal pilota della Williams Franco Colapinto, che non ha un posto in Formula 1 per il 2025. Si sussurra che Helmut Marko, in particolare, voglia ingaggiare Colapinto. Lasciando andare Perez dopo il Brasile e dando la possibilità a Lawson e Hadjar, si può vedere se è effettivamente necessario acquisire l'argentino dalla Williams per un prezzo elevato. Non bisogna dimenticare che Hadjar era molto più avanti di Colapinto nel campionato di F2.

In ogni caso, non ci sono scenari in cui tenere Perez per le ultime tre gare della stagione sia l'opzione migliore e più logica. Probabilmente anche la Red Bull se ne rende conto.