Jacques Villeneuve non crede che il superamento del tetto di spesa da parte della
Red Bull Racing avrà un impatto sulla
Formula 1 come sport. Insiste sul fatto che non c'è stato alcun illecito ed è convinto che la violazione non abbia avuto alcun ruolo nell'attuale dominio della squadra.
Nelle ultime settimane, la questione del budget cap della
Red Bull Racing è degenerata in una vera e propria rivolta. Nel paddock della
F1 sono circolate proposte assurde e si è parlato di cifre fino a sette milioni. Alla fine si è rivelato un importo molto più basso, che sarebbe stato ancora più basso se il team non avesse commesso un errore nel compilare una voce di detrazione fiscale.
Villeneuve ritiene che la violazione non danneggerà la F1
Villeneuve è sicuro che la questione non avrà un effetto negativo sullo sport.
"Anche quando la
McLaren ha ricevuto la mega multa di 100 milioni, non è successo nulla", scrive il canadese nella sua rubrica per
Formule.nl. Allo stesso tempo, non gli è ancora chiaro cosa sia consentito o meno e quale sia la punizione che la
FIA può comminare per ogni infrazione.
Una cosa è chiara al campione del mondo del 1997: non c'è alcuna questione di imbroglio. Inoltre, dubita fortemente che avrebbe fatto la differenza nell'esito del campionato di quest'anno. "La Red Bull è così forte che avrebbe vinto comunque", conclude Villeneuve.
L'ex pilota di
Formula 1 è più preoccupato dal fatto che la
FIA abbia incassato sette milioni di dollari. Sottolinea che la multa avrà un effetto limitato per la Red Bull e che anche gli altri team non ne beneficeranno. Pensa che la restrizione del tempo nella galleria del vento danneggerà e rallenterà la squadra, ma Villeneuve sostiene che sarebbe meglio dividere l'importo della multa tra i team concorrenti.