I media italiani non credono ai propri occhi dopo i fallimenti di Leclerc e della Ferrari
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I media italiani sono piuttosto critici nei confronti di Charles Leclerc il giorno dopo il Gran Premio di Francia. Il pilota monegasco è stato inizialmente molto bravo, ma è stato accusato di aver commesso un grosso e inutile errore. Anche la critica alla Ferrari è forte, perché la scuderia di Maranello è apparsa nuovamente insicura in alcune situazioni al Paul Ricard.
La Gazzetta dello Sport
Il primo quotidiano italiano a recensire la gara è relativamente mite nei confronti della Ferrari e di Leclerc. ""Nooooooooooooo". L'urlo di Charles Leclerc via radio nelle barriere della curva 11 al 18° giro del GP di Francia è quello che è riecheggiato dalle bocche di milioni di tifosi della Ferrari. Un ritiro dalla testa della gara, con Max Verstappen in difficoltà, fino a quel momento incapace di attaccare la F1-75, splendidamente incollata alla pista. E invece niente. Ritiro per il monegasco e nuova facile vittoria servita su un piatto d'argento a Verstappen, che ha preso altri 25 punti, battendo le Mercedes di Lewis Hamilton e George Russell e riprendendo senza sosta la fuga nel Mondiale (ora è a +63 su Leclerc). Questo è difficile da digerire, inutile girarci intorno: perdere per un errore del proprio campione è doppiamente doloroso. "Non posso sbagliare così, sono a un livello alto della mia carriera, ma se faccio errori del genere diventa tutto inutile. Se perderò il Mondiale per 32 punti, frutto degli errori di Imola e di qui, saprò di chi è la colpa" le ammirevoli parole di Charles, molto duro, forse troppo, con se stesso".
Corriere dello Sport
Anche il Corriere dello Sport si esprime in tal senso. "Non c'è bisogno di girarci intorno, con un errore madornale ha rovinato un lavoro che aveva fatto benissimo. La resistenza contro Verstappen fino al 17° giro è stata un'ulteriore prova che lui rappresenta sicuramente un certo valore. Sì, ma se non finisce...".
Anche la Ferrari ha poco di positivo da dire dopo il Gran Premio di Francia. "Ancora momenti poco convincenti nella gestione di varie situazioni: l'errore sulla ripartenza di Sainz dopo il pit stop è indiscutibile; la scelta di richiamare Sainz una seconda volta è giustificata dalle indicazioni che ritenevano impossibile finire la gara con le coperture in uso in quel momento."
"Allora perché lo spagnolo poco prima aveva sferrato quel folle attacco a Perez per conquistare la terza posizione? Abbiamo bisogno di una macchina della verità". Secondo il giornale, i due stanno cercando di tenersi un po' per mano nelle conversazioni con la stampa dopo l'evento.
La Repubblica
La Repubblica assegna a Leclerc non più di un 4 per la sua domenica a Le Castellet. "La sua autocritica è da lodare. Ma l'onestà non cambia il risultato. Era in testa, stava facendo una gara perfetta, non si può buttare via tutto così. L'errore è grave e rischia di essere pagato a caro prezzo".
La Ferrari riceve un 6 dal giornale italiano. "Il suo destino è quello di far discutere. L'auto ora gira con piacere, forse la più veloce del gruppo. Ogni volta, però, c'è sempre qualcosa che non convince. In questo caso, a parte l'errore di Leclerc (il team non c'entra nulla), l'ultimo pit stop di Sainz. Davvero necessario come sostiene il team? O dannoso come il pilota in qualche modo fa capire? I critici: è costato il podio. I favorevoli: ha evitato un altro ritiro per gomme finite. Il dibattito è aperto".
Corriere della Sera
Infine, diamo un'occhiata ai commenti del Corriere della Sera . "Meglio cancellare dalla mente certi eventi, anche se il dolore e i fantasmi rimarranno nella testa di Charles Leclerc per chissà quanto tempo. Si dice che la sua forza sia quella di rimettersi subito in piedi, anche dopo una batosta del genere. Ora dovrà dimostrarlo".
Al momento non è abbastanza per la Ferrari. "La spietata Red Bull è sempre pronta a sfruttare ogni passo falso dei suoi rivali. Leclerc si è preso tutte le colpe dimostrando la massima onestà, carattere e ambizione. Zero autogol per Verstappen, sette vittorie contro tre. Le responsabilità devono essere condivise [tra squadra e pilota], la mancanza di affidabilità, gli errori tattici e gli errori dei piloti".