F1 News

Turrini non è sorpreso dalle dimissioni di Binotto: "Erano acqua e olio".

30 novembre 2022 A 16:18
  • GPblog.com

Mattia Binotto non sarà più il team principal della Ferrari a partire dal 2023. Secondo il noto e stimato giornalista italiano Leo Turrini, non è sorprendente che la Ferrari abbia fatto questa scelta. A suo avviso, Binotto era il capro espiatorio ideale.

È stata una settimana tumultuosa per le due principali squadre sportive italiane. Non solo è arrivata la notizia che Binotto non sarà più al timone della scuderia Ferrari di F1 a partire dal 2023, ma è stato anche annunciato che Andrea Agnelli e i suoi collaboratori (tra cui l'ex team principal della Ferrari Maurizio Arrivabene), si sono dimessi da membri del consiglio di amministrazione della Juventus. Parlando al programma radiofonico Tutti Convocati, Turrini ha detto: "Andrea Agnelli sarebbe stato perfetto". Ma in pochissimo tempo, l'idea di Agnelli al posto di Binotto non è stata presa in considerazione.

Binotto ed Elkann come acqua e olio

Il fatto che Binotto sia stato licenziato non sorprende, secondo Turrini. Infatti, l'italiano sa che le cose non andavano bene tra il capo della squadra e il presidente della casa automobilistica. Turrini: "Mattia e John Elkann erano come l’acqua e l’olio, chimicamente incompatibili, quando viene meno la fiducia del presidente nei confronti dell’amministratore delegato in questo caso della squadra corse è giusto che si arrivi a questo epilogo anche se per la Ferrari arriva in un momento sbagliato dal momento che la macchina che correrà tra tre mesi in Bahrain è già praticamente ultimata". Il giornalista ritiene che la decisione sia arrivata troppo tardi, dato che la vettura per il 2023 è quasi completamente pronta se tutto va bene.

Leclerc non c'entra nulla

Turrini affronta alla radio anche una voce secondo cui Charles Leclerc e il suo management avrebbero contribuito al licenziamento del capo del team. Nei corridoi è emerso che Leclerc e Binotto non si sentivano da mesi. Secondo Turrini, non c'è nulla di vero nella voce secondo cui Leclerc avrebbe fatto fuori il team principal. Turrini: "Con tutti i suoi pregi e i suoi difetti Binotto era il capro espiatorio perfetto, ora non ci sono più alibi".

Tra l'altro, il giornalista non pensa nemmeno che Leclerc abbia uno status tale da poter estromettere Binotto dalla squadra: "Non dobbiamo dimenticare che Leclerc, mio idolo, ha vinto cinque gran premi. Non è Alonso che aveva vinto due titoli o Schumacher che è arrivato in Ferrari da bi-campione del mondo in carica. È proprio una gestione assolutamente inadeguata a quella che è la leggenda del brand e del marchio".