Horner dovrebbe andarsene dalla Red Bull?

Christian Horner si presenta come un vero gentiluomo, con un inglese pulito, frasi belle piene e non attacca mai la sua squadra sulla stampa. Eppure, c'è qualcosa che lo porta a lottare internamente per far sì che tutti seguano la stessa direzione. È forse perché dopo tutti i successi della Red Bull negli ultimi anni, il suo staff è arrivato a credere di saperne di più e si sono formate delle crepe? Oppure la magia di Horner si è semplicemente esaurita e le persone all'interno della Red Bull desiderano una ventata di aria fresca?

Crepe in Red Bull Racing

In ogni caso, da quando Horner è stato accusato di comportamento inappropriato, sono apparse delle crepe in Red Bull, crepe che ora sono diventate consistenti. Coincidenza o no, Horner non è riuscito nel frattempo a riportare tutti nella stessa direzione. Adrian Newey se n'è andato - in parte perché infastidito dalla gestione delle accuse da parte di Horner - e di recente anche il team manager Jonathan Wheatley ha annunciato la sua partenza per Audi. Nonostante tutto, chi rimane è Christian Horner.

Nel frattempo, il team principal era stato avvertito più volte da Max Verstappen che lo sviluppo della RB20 stava andando in una direzione completamente sbagliata. Il tre volte campione del mondo non ha mai pensato che le sue obiezioni fossero prese sul serio. Dopotutto, la controargomentazione è che la Red Bull è rimasta in testa alla classifica piloti e costruttori. E sì, gli aggiornamenti sono arrivati. Ma ormai si può concludere che non hanno contribuito quasi per nulla alla velocità della RB20. Infatti, per il Gran Premio d'Olanda, la Red Bull ha utilizzato specifiche più vecchie.

Verstappen spreme tutto dalla RB20

La gara dello scorso fine settimana a Zandvoort ha rappresentato il punto più basso in assoluto per la Red Bull. Nessuno mette in dubbio le qualità di Max Verstappen: è il miglior pilota dell'attuale griglia di F1, uno che sa come spremere più del massimo dalla sua auto. Ed è stato lo stesso Max Verstappen a finire 22 secondi dietro a Lando Norris. Entrambi i titoli mondiali del 2024 sono in serio pericolo per la Red Bull e per Max Verstappen con questo stato di forma. E i miglioramenti a breve termine? L'entourage di Verstappen non ci conta.

Per quanto possa sembrare (o essere) ingiusto in alcuni casi, una volta che un capo esecutivo in uno sport di alto livello fallisce, spesso deve dimettersi. Quanti allenatori nel calcio si sono sentiti in grado di ribaltare la situazione ma sono rimasti "per il bene del club"? Anche in Formula 1 ci sono numerosi esempi di team principal (Alpine e Ferrari, per esempio) che sono stati mandati via non appena le prestazioni non erano più quelle attese dai vertici della squadra. È fastidioso per queste persone? Assolutamente sì. Necessario? Per lo più sì.

È ora di ripartire in Red Bull

Naturalmente, al momento la Red Bull Racing è in testa a entrambi i campionati, ma non sarà così ancora per molto, con la situazione attuale. Governare significa anche guardare avanti: soprattutto nello sport di vertice assoluto, bisogna avere il coraggio di prendere decisioni rigorose. Il rischio reale è che la partenza di Horner per la Red Bull Racing in questa stagione arrivi troppo tardi, ma almeno in questo modo si potrà ripartire da zero. Con una nuova persona al timone, qualcuno con nuove intuizioni, qualcuno in cui Verstappen abbia fiducia.

Ora, resta da vedere se il proprietario thailandese della Red Bull - con cui Horner ha un ottimo rapporto - la pensa allo stesso modo.

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